Per la tua colazione nutriente, prova questi Pancakes soffici e nutrienti, fatti con lievito madre e farina di orzo. Sono magici, funzionano con ogni tipo di farina naturale, con o naturalmente senza glutine.

Inizio questa ricetta con una riflessione, iniziata con te non in modo così eloquente, ma solamente a tratti. E’ bello potertelo dire in modo aperto. Ed è tutto iniziato dopo la mail ricevuta da Stenella questa settimana.
Per mangiare in modo salutare abbiamo bisogno di cibarsi solo di cibo importato e spezie super-food? Sì e no. Ti racconto il mio pensiero.
Tantissime donne che mi seguono qui sul blog Dolce Senza Zucchero, sanno che, in quasi un decennio, sono cambiate tante cose nella mia e nella nostra salute. Il blog è iniziato come testimonianza di un viaggio iniziato per cercare come usare il cibo naturale come mezzo di guarire dalle malattie autoimmuni e, se non possibile, almeno conviverci bene. Il mio obiettivo più grande era sempre stato quello di usare il cibo per aiutarmi a stare meglio.
Volevo il cibo che sapesse di buono, di casa, che sapesse ricreare sempre quelle sensazioni capaci di memoria, e una nuova tradizione casalinga. Io ho bisogno dell’esperienza sensoriale: del profumo, del colore, della bellezza naturale e del sapore che mi appaghino.
Molti anni fa, quando cercavo come usare il cibo come alleato per aiutare Luca a migliorare la sua glicemia, il suo stile di vita e come guarire da Hashimoto, la mia cucina era anni luce diversa da come è oggi.

All’inizio c’erano solo gli alimenti ammessi, i cibi a bassissimo indice glicemico (scrivevo di glicemia quando ancora non era diventata una moda, che mi fa piacere; oramai non è strano sentire tra i professionisti della nutrizione parlare dell’indice glicemico – dieci anni fa non lo sapeva nessuno). Sceglievo gli alimenti con la testa: per il loro contenuto nutrizionale, scoprendo aspetti che erano super di nicchia, per l’indice glicemico, per le combinazioni sinergiche tra vitamine e minerali in relazione a determinati organi.
Scoprivo come cucinare ognuno di questi ingredienti, al periodo ancora insoliti e sconosciuti alla maggior parte delle persone: come lo zucchero di cocco, lo sciroppo di Yacon, la stevia appena legalizzata in Europa. Infatti, se leggi le mie primissime ricette vedrai che le mie ricette erano molto diverse da quelle dell’ultimo anno, fatte con un numero molto più ristretto di ingredienti.
Ti dirò che leggendo le ricette del mio ultimo libro I Carboidrati Buoni, se penso solamente a cinque anni, mi sarei da sola data della pazza ad inserire certi alimenti come le farine a base di cereali antichi. Ero convinta (per via del mio corpo) che sarei dovuta mangiare seguendo i principi della dieta Paleo (e Paleo Autoimmune) per tutta la vita!
Ogni ingrediente creato nelle mie ricette all’inizio di questo bel viaggio della mia salute a lieto fine era stato utilizzato con uno scopo.

Tante lettrici mi chiedevano delle sostituzioni che a volte non erano possibili – dovevo usare il latte di cocco al posto del latte vaccino perchè ero intollerante, il mio intestino era un casino vivente, il mio umore, i miei ormoni e l’energia erano a pezzi per via della Hashimoto.
Ed ecco perché trovi ingredienti che volentieri acquistavo e cercavo al di fuori dei banchi del mercato contadino domenicale.
Quest’anno, dopo che la malattia di Hashimoto ed io ci siamo salutati per sempre dopo 17 lunghi anni di convivenza, le cose sono cambiate. E’ cambiato il mio rapporto con il cibo.
Questo non vuole dire che sono tornata a mangiare in modo convenzionale, pur potendo godere dello yoghurt, delle farine a base di cereali antichi, come il farro o l’orzo, occasionalmente la panna vaccina che mi fa ancora gola. Significa solamente che la mia alimentazione ora può essere sostenibile per il mio corpo, per la mia salute e per la mia energia utilizzando solo il cibo locale.
Come insegno spesso alle mie studentesse del corso Salute Totale, il cibo ha una valenza culturale, simbolica, politica se vuoi, oltre che di mero nutrimento.
E più tempo trascorro a capire, imparare, osservare ed educarmi alla cultura del cibo locale (ovunque io vada) sviluppo sempre di più la mia consapevolezza e compassione.
Ora posso permettermi di mangiare meno cocco e meno semi di chia, perché i miei ormoni sono nutriti e perché gli omega 3 li posso prendere tranquillamente dai semi di lino locali (prima indigesti).

Come carboidrati posso utilizzare i cereali antichi e locali, persino qualche volta il grano tenero ora che la mia glicemia è stabile. La frutta a volte è un mio pasto principale, sopratutto d’estate. Per Luca, diabetico di tipo 1, mangiare patate e fichi è assolutamente fattibile.
Chiaramente, se mi leggi e la tua alimentazione ha fatto il lungo percorso di disintossicazione, di ricostruzione e attento ascolto dei tuoi bisogni, non ti sembrerà niente di strano. Ma ti assicurò che ogni vegetale che ora è presente nella mia alimentazione per anni non lo è stato.
Prima si trattava di rispetto per me come unico focus: per il mio corpo e i suoi tempi di guarigione, ricovero e ricostruzione. Ora tale rispetto è molto più ampio, facendomi scegliere appunto alimenti prevalentemente locali.

La Storia dei Pancakes con Lievito Madre di Ivy
Per questa ricetta di Pancakes con il lievito madre mi sono in realtà ispirata ad una ricetta Ligure: di una crêpes a base di limone, olio extravergine di oliva e farina. Era un’idea che mi piaceva: fare dei pancakes (più facili, secondo me rispetto alle crêpes) utilizzando solo ingredienti locali aggiungendo il mio tocco: il lievito madre.
Questi pancakes non sono fatti con l’esubero del lievito madre (io li faccio spesso, sia dolci che salati) ma sono proprio lievitati, per una notte intera, in modo da sviluppare sapore. E per permettere agli amici probiotici di predigerire la farina che mangerai il giorno seguente.
La cosa che li rende interessanti è proprio quello di essere nè salati nè dolci: per la versione salata, provali con un pò di timo e ricotta di capra e olive sott’olio. Per la versione dolce, persino un abbinamento regale ed elegante con una crema al limone o un gelato alla vaniglia sarà fantastico.
Per una variante per tutti i giorni, il burro di mele, una composta, frutta fresca, o semplicemente il miele crudo sono una scelta favolosa. Un estratto di erbe di grano o un frullato possono essere un abbinamento perfetto.

Considera il rispetto degli ingredienti locali
Ora, l’ultima considerazione: so che tutte abbiamo in casa il limone, l’olio extravergine di oliva e qualche farina (speriamo biologica e integrale). La tentazione è quella di fare questa ricetta con ingredienti qualsiasi provenienti dal supermercato. D’accordo, se non puoi aspettare, fallo in quel modo ma che siano almeno biologici.
Tuttavia, ti sfido ad uscire in campagna, a fare un giro nei mercatini locali e ad usare solo prodotti comprati di chi lo produce. Questa non è solo la vera eleganza, la vera cultura alimentare e il vero benessere. Questo è il modo in cui decidiamo di supportare la Natura, di usare meno imballaggi, di usare la macchina per fare le provviste in grandi quantità per evitare di andare al supermercato ogni due giorni (non comprerai mica 1l di olio extravergine).
Sono sicura che ce la puoi fare, un ingrediente alla volta. Io a casa ho i limoni di Silvia, la farina di Sara, l’olio di Ilaria, il lievito madre di Ivy, il miele di Cerreta, i fichi di Siro. Ed ogni pasto è un’esperienza fatta non solo per la salute, ma per il pianeta, per la natura, per il benessere di chi coltiva e produce le materie prime.

Ingredienti
- 120 g lievito madre senza glutine, rinfrescato e attivo
- 300 ml acqua
- 200 g farina di orzo integrale, (io ho usato 50g di farina di grano saraceno, 50g di farina di avena integrale e il 100g di farina di orzo)*vedi note
- 2 uova
- 1 limone, solo la buccia
- 1 rametto timo, (opzionale; ideale per la versione salata)
- 10 ml olio extravergine di oliva, in più, per oleare la padella in ghisa
*per scoprire dove acquistare gli ingredienti cliccaci sopra
Istruzioni
- In una larga ciotola, unisci il lievito madre, l'acqua e le farine scelte. Mescola per creare una pastella densa e lascia lievitare per una notte intera a temperatura ambiente.
- Il giorno seguente, aggiungi alla pastella le uova, la buccia del limone, il timo e l'olio extravergine di oliva. La pastella è pronta!
- Preriscalda una padella in ghisa con un filo d'olio (riscalda l'olio e la padella insieme).
- Versa delle cucchiaiate (magari aiutati con uno mestolo) dell'impasto e cuoci per c. 1-2 minuti da un lato e poi dall'altro.
- Conserva la pastella avanzata nel frigorifero fino a 1-2 giorni, oppure prepara dei pancakes e quelli che non mangerai in giornata, puoi congelare.
Ciao Ivy, stgupende come sempre le tue ricette, non ho il compiuter a casa ,e a volte me lo lascia usare il suo una amica, mi sono cimentata con il lievito madre di farine ai cereali biologici misti o di segale di un molino del posto con 17 di Proteine, stupenda farina e con questa ci faccio di tutto, non facile ogni tanto mi sbaglio gia che a volte non doso bene l’acqua ma non importa riescono sempre le cose brutte ma buone a casa si finisce tutto,provero a fafe il tuo lievito,anch’io faccio i pancake con l’esubeero e sono stupende un po diverse dalle tue come preparazione faccio tutto insieme e poi riposo nel frigo fino al giorno dopo,stupende belle gonfie, leggere e finiscono in un batter d’occhio,volevo solo ringraziarti perche veramente sei cresciuta in questi anni, in tutti i sensi avanti cosi,ti seguo anche se vorrei di piu pero non avendo il compiuter mi e dificile seguirte e con il solo telefonino e problematico comunque un abbraccio, e in bocca al lupo come sempre.
Come cambierebbe la ricetta usando del lievito secco al posto del lievito madre?
ASSOLUTAMENTE DA PROVARE!!! GRAZIE
In questo periodo sono fuori casa, ma appena rientrerò mi metterò all’opera, mi incuriosiscono parecchio, credo siano veramente ottime
Ottimo! Non vedo l’ora, mandami anche la foto!