I biscotti rustici all’olio extra vergine di oliva e limone, senza uova, porteranno nella tua casa la salute e la classe di una tipica ricetta mediterranea fatta con i migliori ingredienti naturali.

Onestamente, uno dei migliori viaggi degli ultimi due anni (e ne abbiamo fatti almeno quattro all’anno, senza contare le vacanze in Italia) è stato il nostro recente tour della Provenza. Tour è una parola estremamente esagerata, perché per una donna metodica ed organizzata quale sono, partire per una vacanza culinaria senza una meta precisa equivale al non fare i compiti da casa.
Sono stata attratta dalla Provenza per via di un sogno: in una delle mie meditazioni, su dove sarò felicemente a vivere la mia vita tra dieci anni, mi è apparsa la Provenza, con una bella casa con i classici ciotoli e vista sul giardino. In quel momento, la mia conoscenza della Francia si limitava a Parigi, alla Corsica e alla Costa Azzurra. Posti incredibilmente diversi tra di loro, quasi una realtà e cultura a sé in ogni città o zona.
La Provenza non è da meno, ma con quella piacevole sensazione di una totale familiarità: ti è mai capitato di conoscere una persona e di sentirti così in sintonia che ti sembra di conoscerla da una vita? La Provenza ed io, siamo fatti una per l’altra.

Oltre che esplorare la campagna dove soggiornavamo nei pressi di Aix en Provence, abbiamo scoperto il miglior cibo nei mercati, nelle brasserie e nelle boulangerie per puro naso (o istinto se voi). Scoprivo solo la sera, quando corroboravo la mia esperienza sensoriale, con qualche dato concetto, che tali luoghi erano sulle varie mappe gastronomiche di scrittori o critici culinari famosi.
Sarà anche il Sole pigro dell’inverno, la classe e l’eleganza mai ostentata di questa terra profondamente legata anche con influenze tipicamente liguri, spagnole e nord africane che mi ha fatto vivere quest’esperienza come se scoprissi la prima volta il piacere di lento vivere.

Non saprei dirti cosa mi ha fatto stare così bene: l’aria (si presume che nei pressi del massiccio del Luberon l’aria sia la più pulita di tutta la Francia), il lento e silenzioso viaggiare per la campagna in macchina con quel primo tepore di primavera, ogni chateau e le loro cantine di vino biologico (ora che posso finalmente bere il vino rosso, mi levo le vere soddisfazioni), oppure il cibo. Cibo autentico, saporito e ricco di erbe e buon olio extra vergine di oliva.
La mia ricetta di oggi arriva proprio da questa esperienza con l’olio extra vergine di oliva. Più precisamente da un biscotto che si chiama “Le Gibassier de Lourmarin”.
Non è il classico Gibassier provenzale che è una focaccia soffice e dolce che si mangia a colazione, anche se ne condivide l’aspetto a forma di foglia. E’ una ricetta esclusiva della boulangerie (forno) Stèphane Riquier di Lourmarin.

La ricetta (a giudicare dal video) è a base di farina, zucchero e olio di oliva. L’impasto si ottiene mescolando prima lo zucchero e la farina e poi il fornaio aggiunge l’olio extra vergine di oliva ottenendo un impasto molto elastico che poi viene modellato a forma delle classiche foglie.
Volendo ottenere una frolla molto croccante e non avendo una ricetta da cui partire, ho pensato che la classica frolla italiana potesse darmi una mano. Con il ricettario de “La Cucina Italiana”, sotto mano, sono partita da una ricetta della frolla con solo olio extra vergine di oliva, senza uova. Pensando a come anche nella panificazione naturale, più olio equivale a più croccantezza, ho deciso di reinterpretare la ricetta italiana cambiando gli ingredienti e drasticamente modificando la quantità del dolcificante (nel mio caso l’ho ridotto di 2/3).

Ho usato un olio extra vergine di oliva toscano premiato, del nostro “fornitore” Siro, molto fruttato e aromatico e dell’ultimo raccolto.
Il sapore del mio biscotto è identico a quello del Lourmarin, con il benefit dei migliori ingredienti naturali.
Per la loro classica eleganza che non impegna, puoi prepararne una quantità più grande e poi lasciarli nella dispensa: per accompagnarli con la frutta, con le varie creme pasticcere, con il gelato alla crema o alla vaniglia, con una confettura classica o una ai semi di chia, per mangiarli a merenda o colazione. Davvero facili e versatili.

La cosa che per me era molto interessante era come il biscotto originale, non avesse impennato la glicemia di Luca, seppur fatto con farina raffinata e zucchero bianco (quello che abbiamo mangiato in Francia). Sicuramente merito dell’olio extra vergine di oliva che non solo contiene antiossidanti, come la vitamina E, ma essendo anche un grasso ha fatto da tappo per impedire l’immediato assorbimento della farina e dello zucchero.
Il limone è un mio tocco di classe, ma li ho provati anche con la vaniglia. Penso prossimamente ad una variante con limone e lavanda o limone e rosmarino, oppure persino una variante tutta salata con le erbe di Provenza.
Quando lo avrai fatto, fammi sapere. Sarei felice se anche te diventassi entusiasta come me di questa nuova serie di dolci con l’olio extra vergine di oliva.
A presto,
Ivy

Ingredienti
- 100 ml olio extravergine di oliva
- 75 ml acqua, (a temperatura ambiente)
- un pizzico sale marino integrale fino
- 60 g zucchero di cocco
- 20 g xilitolo di betulla
- 275 g farina di farro integrale
- ½ limone, (buccia)
*per scoprire dove acquistare gli ingredienti cliccaci sopra
Istruzioni
- Per prima cosa crea un’emulsione con l’olio, l’acqua, i dolcificanti ed il sale. Frulla con un frullatore ad immersione tutti gli ingredienti fino a che non si siano amalgamati.
- Unisci l’emulsione con la farina ed aggiungi anche la buccia del limone. Aiutandoti con una spatola, crea un panetto uniforme e compatto in una ciotola dai bordi alti.
- Copri con un canovaccio e lascia nel frigorifero per circa 3 ore.
- Preriscalda il forno a 170 C°, ventilato. Ricopri una leccarda con la carta da forno (magari carta riutilizzabile).
- Preleva il panetto dal frigorifero e lavoralo con le mani in modo da ottenere un largo cilindro. La larghezza del “tubo” definirà la grandezza dei biscotti. Se sei pratica dei cantucci è più o meno lo stesso procedimento.
- Compatta eventuali briciole e poi, aiutandoti con un coltello a lama liscia taglia il cilindro di pasta a rondelle. Io ho volutamente fatto uno spessore di circa 0,50cm ma non devi misurare nulla. Procedi ad occhio. Più saranno sottili le rondelle, più sarà croccante il biscotto e il tempo di cottura sarà inferiore.
- Posiziona i biscotti crudi ben distanziati tra di loro (io ho fatto stare 25 biscotti su un’unica leccarda) e cuoci per 15 minuti. Controlla la cottura e volendo, prolunga per altri 2 minuti. Basati sul colore del bordo che non dovrà mai essere bruciato.
- I biscotti tenderanno ad indurire il giorno dopo e nei giorni successivi. Sono ideali da inzuppare nelle tisane, per essere mangiati da soli oppure persino con un velo di confettura, un po' al posto delle fette biscottate.
Io li sto facendo proprio in questo momento ma non mi vengono quei bei quadrotti che vedo in figura. Sto seguendo il corso propedeutico in attesa del corso Salute Totale. Premetto che sono un po’ una schiappa in cucina eh. O forseo non ho usato il coltello giusto… ma tendono ad appiattirsi mentre li taglio!
Adesso sono in forno… vediamo che succede!
Ciao Ivy,
quale farina consigli di utilizzare per una versione gluten free?
Ho provato la ricetta originale, OTTIMI!
Grazie per le tue fantastiche ricette ☺️
Questi biscotti sono eccezionali! La prima volta che li ho fatti non avevo, ahimè, il limone ma sono risultati ottimi comunque. La seconda volta durante il tempo di riposo ho avuto notizia di una visita inaspettata…e ho utilizzato l’impasto per fare una crostata con la mia marmellata di albicocche. È stata molto gradita…finita in un attimo! Oggi ho fatto la ricetta tradizionale, dose doppia: sono superlativi!
Ciao Barbara, grazie della recensione! Piacciono anche a noi un sacco – sono super semplici. Anche io avevo questa intuizione di usarla come base per una crostatina veloce. Consigli condiviso: meglio fare la dose doppia! :)